Le Pause Attive (active breaks) costituiscono una metodica, supportata scientificamente in ambito internazionale, che consente di alternare opportunamente i momenti di impegno cognitivo previsti nella didattica  a quelli di impegno fisico-ricreativo, fisico-cognitivo, attentivo e mnemonico.

10 minuti di attività, di gioco e divertimento, da svolgere in classe per migliorare il benessere e l’apprendimento. Diversificare gli stimoli, infatti, aiuta bambini e bambine nelle attività di memorizzazione e concentrazione, con effetti benefici sul clima in aula.

Le Pause attive tutelano la salute dei bambini facendoli divertire e stimolando la loro creatività. Per rispondere ad ogni necessità, le moltissime tipologie di pause attive, sono state suddivise in tre macro-categorie:

Pause Blande: interessano in particolare i sistemi neuro-muscolare, cerebrale e neuro-vegetativo. Le posture e i cambi di posizione sviluppano l’allungamento muscolare e il mantenimento dell’elasticità delle articolazioni. I giochi di memorizzazione, di precisione, ritmo e mira stimolano specificatamente l’attività cognitiva, il pensiero e la riflessione.

Pause Moderate: si focalizzano su giochi di moderata intensità, che non fanno sudare molto e non portano a un respiro affannoso. Stimolano i muscoli e le articolazioni, senza affaticarsi troppo, e aumentano l’attività cardio-respiratoria.

Pause Intense: prevedono giochi di intensità elevata. Aumentano i battiti cardiaci e gli atti respiratori, stimolando un rilassamento dell’attività cerebrale e lo scarico delle tensioni emotive.

Inoltre, ognuno può inventare la pausa attiva più adatta alle sue esigenze, basta soltanto un po’ di inventiva!

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